“Un mattino del maggio 1909, verso mezzogiorno, vennero a casa mia alcuni amici laureandi. Era mezzogiorno, ma io dormivo ancora. Mi obbligarono ad alzarmi, spiegandomi che quella sera stessa ci sarebbe stata, al ristorante Sussambrino in via Po, una cena nella quale i laureandi avrebbero dato l’addio agli studi. Occorreva una canzone: dovevo comporla immediatamente. E i versi? Gli amici suggerirono di ricorrere a Camasio, ma io preferii Oxilia, che era di facilissima rima. Passammo il pomeriggio insieme, Oxilia ed io, a fare e disfare versi, a tempestare sul piano, e alla sera l’inno era pronto. Al ristorante Sussambrino fu cantato per la prima volta ed ebbe un grande successo. Lo stampò l’editore Gori, di piazza Castello, mettendoci in copertina un classico disegno di Golia, pseudonimo di Eugenio Colmo, uno dei migliori cartellonisti che l’Italia abbia avuto”. [testimonianza di Giuseppe Blanc estratta da: Carlo Moriondo, Addio, giovinezza!, in Torino tempi d’oro, Daniela Piazza Editore, Torino, 1982].
Son finiti i giorni lieti
Degli studi e degli amori
O compagni in alto cuori
Il passato salutiam!
E’ la vita una battaglia
È il sentiero irto d’inganni
Ma siam forti
Abbiam vent’anni
L’avvenire non temiam!
Giovinezza, Giovinezza
Primavera di bellezza
Nella vita nell’asprezza
Il tuo canto squilla e va!
-Patrizia Deabate - info@giovinezza900.it - www.giovinezza900.it - progetto web: Stefania Di Palma & Serena Bosca ®2010-